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Cinque anni fá:
Svegliadomi di buon umore, fuori un sole accogliente,
mi venne spontaneo di chiamare un mio ottimo amico, anche per sentire se veniva anche lui per il training. Dato che era un mio partner di allenamento, e davamo lezioni insieme a degli allievi, tutti i martedí.
Lui si occupava delle tecniche, io delle applicazioni.
Udendo dall'altra parte del telefonino la voce che rispondeva "hallo", con tono scherzoso gli dissi: "ehi Marc, sono Salva, tutto bene?" E la voce, che avevo prima pensato fosse la sua, mi rispose: "non sono Marc, Salva. Sono il padre di Marc".
Li allora gli chiesi scusa, spiegandogli che ho confuso, perché hanno la voce uguale padre e figlio. Meravigliandomi peró che rispondesse il padre sul telefonino del figlio, chiesi: "potrei parlare con Marc per cortesia"?
E li il padre con voce cupa e strana risponde un semplice: "non é possibile Salva".
Chiesi allora il perché. E la sua risposta mi fece gelare il sangue nelle vene! "Salva, Marc ha deciso di lasciarci, non c'é piú"!
Rimasi senza parole, la telefonata fú terminata dopo un "mi dispiace....", mi mancarono le parole, e mi sentí come pugnalato allo stomaco.
Avevo la sensazione di dormire, di fare un incubo. Speravo di farlo, speravo di svegliarmi, e che non fosse vero. Ma purtroppo era reale. Il mio amico, il loro figlio, non c'era piú.
Il padre mi fece capire al telefono che morí di sua decisione. Aveva deciso di andarsene per sempre! E il ricordo di alcuni giorni prima, mi turbo moltissimo.
Giorni prima, erano pochissimi giorni prima della pascqua, Marc mi telefonó, chiedendomi se poteva fare un salto a casa mia.
Chiaramente io gli risposi che non doveva neanche domandare.
Lui venne, chiacchierammo un po´, e cenammo insieme.
E poi se ne andó salutando come nulla fosse.
Dopo la sua morte, capí perché era venuto realmente a casa mia.
Perché avevo notato quel angoscia in lui. Avevo notato il suo sforzo di sembrare allegro.
Capí solo dopo la sua morte, che quella visita a casa mia, era un suo modo di dire addio per sempre!
Si, avevo notato che era un poco turbato. Ma questo lo era da un bel po di tempo, e pensavo fosse solo una fase che gli passerá prima o poi.
Ne avevamo parlato prima dei suoi turbamenti, delle sue delusioni. Ma mai avrei immaginati che questi problemi lo avessero portato ad una decisione cosi drastica. Cioé, la morte!
Durante il periodo pasquale i genitori non erano in Germania, ma a casa in Italia. Marc non era un bambino, era un giovane avvocato laureato da poco.
Se io avessi saputo che erano questi i suoi pensieri, se avessi saputo che era solo con questi pensieri....non so, era la domanda che mi ha turbato per parecchio tempo. Ma mi chiedevo anche se l'avrei potuto trattenere da ció che lui intendeva fare.
Il funerale era pieno di amici di Marc. Sono casi particolari quando una giovane vita non c'è piú. Sopratutto quando questa vita é stata terminata per propria volontá.
Erano tutti increduli. Nessuno riusciva ad esprimere qualcosa di sensato. E sinceramente, il mio dolore per la perdita di un caro amico come lo era lui, era diviso tra tristezza e rabbia. Rabbia per la sua decisione. Rabbia per non aver potuto fare nulla per lui. Tristezza per aver perso un cosi grande amico, che per me era come un fratello.
Come giá scrissi. Marc era una persona di un inteligenza fuori dalla norma. Era un avvocato, ma anche un filosofo sotto certi aspetti.
Ma lui purtroppo aveva subbito troppe delusioni nella sua giovane vita.
Delusioni le quali lui non poteva piú elaborare, e gli crearono ferite molto profonde.
Ne parlammo in diversi occasioni. Lui mi confidava le sue cose, e io, come anche altri amici, cercavamo sempre di rimetterlo di buon umore. Era stato deluso e derubato da una donna. Deluso da altre persone, e cosi via. Storie abbastanza pesanti per una persona della sua etá.
Lui dopo il nostro appoggio morale, si rimetteva a suo agio, ma solo per poco. Ricadeva spesso nel pensare alle sue delusioni.
Era una persona con un senso sano di giustizia. In tutto! Anche puntuale e molto affidabile. Una di quelle persone che gli puoi affidare tranquillamente un patrimonio intero, e che non verresti mai deluso. Questo era Marc!
Si, quando lui se ne andó cosi, l'ho condannato. Ero arrabiato.
Dopo il funerale, alcun tempo dopo, venni invitato dai suoi genitori a casa loro, insieme con altri amici e colleghi di studio e lavoro di Marc. Una riunione per ricordarlo. Ci scambiammo aneddoti su Marc. Loro lo conoscevano come collegha di studio e lavoro. Io lo conoscevo come partner di training, e amico.
Li ho saputo il contenuto della sua lettera d'addio che lasció prima della sua morte.
Ho pensato sempre agli altri, adesso devo pensare a me stesso! Questa era la parte della lettera, che mi ha turbato di piú.
I genitori non li vidi piú. Un pó per le cose che succedono nella vita, un pó perche anche mi ricordavano lui e mi metteva tristezza.
Condannai Marc per averci lasciato. Lo condannai con rabbia. La morte, andarsene cosi, non é mai una soluzione come credevo.
Ma d'altra parte, avevo il diritto di condannarlo? Só io, o gli altri realmente cosa lo turbava? era veramente quello che pensavamo noi? E sappiamo quanto sia stata grande questa cosa, per portarlo alla sua decisione?
Chissá come doveva essere pesante quel suo peso che portava con lui. E chissá se l'avessi subbito io, se avrei fatto altrettanto? io o altri!
No, non avevo il diritto di condannare questa sua decisione. Arrabiato per quanto eravamo tutti, ma non avevamo il diritto di giudicarlo. Erano solo momenti di dolori e incomprensione per averlo perso.
Marc era figlio di un padre siciliano, e madre tedesca. Cosi come era un mix di due culture, cosi era anche di carattere, avendo assunto peró solo le buone qualitá di entrambi, che erano due genitori esemplari.
Aveva ottimi gusti in tutto, ed era di una gentilezza straordinaria, e sopratutto, un vero amico.
Un giorno caro amico, se davvero esiste un aldilá, ci rivedremo.
Desidero da molto dirti, quanto mi manca la tua amicizia.
Non ti dimenticheremo mai Marc, ne io, ne gli altri amici,
che abbiamo avuto il piacere di averti come amico!
Salva
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6 Kommentare:
He leído esta entrada despacito, porque leo italiano despacito, y he sentido casi toda la emoción que has puesto en ella. Es muy triste perder a un amigo, pero si es de su propia mano es mucho más penoso. Siento que te sintieras mal, que te diera rabia, nunca encontraremos una explicación para esta conducta, y el vacío que deja, ya no se puede llenar, por que no se comprende.
Un abrazo amigo. Cinco años no es mucho para olvidar a un amigo, de hecho, los hay que nunca se olvidan.
:(((((((*
Solo un buen amigo puede escribir algo tan emotivo... Eres unico
Si Lys, non si dimentica mai un buon amico. E lascia un vuoto enorme. La rabbia é qulla dell'incomprensione. La rabbia iniziale per chi ha fatto si che prendesse questa decisione. E alla fine la rabbia svaní, e proviamo solo il desiderio di averlo ancora qui. Grazie delle tue parola Lys. Un abbraccio,
Salva
Si Sofi, é una realtá molto triste.
Baci,
Salva
Thanks Diana,
a Hug,
Salva
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