Dienstag, 31. März 2009

JUST AN ILLUSION

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JUST AN ILLUSION - IMAGINATION (1982)



Searching for a destiny that's mine
there's another place another time
touching many hearts along the way yea
hoping that I'll never have to say
it's just an illusion – illusion – illusion

Follow your emotions anywhere
is it really magic in the air
never let your feelings get you down
open up your eyes and look around
it's just an illusion – illusion – illusion

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be a picture in my mind
never sure exactly what I'll find
only in my dreams I turn you on
here for just a moment then you're gone
it's just an illusion – illusion – illusion

Illusion – illusion – illusion – illusion

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that putting me back
could it be that now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion
could it be that – it's just an illusion – now

Could it be that – it's just an illusion
putting me back – in all this confusion





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Sonntag, 29. März 2009

TIME

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Cambiato l'orario, l'arrivo dell'estate adesso é ufficiale :)

Un pó frastornato, un piccolo Jetleg. Si vabbeh, un oretta non cambia nulla, boh, peró un po´strambo ci si sente. O almeno l'impressione di esserlo.

O sará stato quel bicchierino in piú ieri? .... :)

Vabbeh, comunque, l'ispirazione fú quella di ricordarmi questa famosa foto in alto, mitica scena di Harold Lloyd aggrappato all'orologio.

Ed anche uno dei capolavori dei Pink Floyd, TIME!

Buon ascolto, e visione !




Ticking away the moments that make up a dull day
You fritter and waste the hours in an off hand way
Kicking around on a piece of ground in your home town
Waiting for someone or something to show you the way

Tired of lying in the sunshine staying home to watch the rain
You are young and life is long and there is time to kill today
And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun

And you run and you run to catch up with the sun, but its sinking
And racing around to come up behind you again
The sun is the same in the relative way, but youre older
Shorter of breath and one day closer to death

Every year is getting shorter, never seem to find the time
Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet desperation is the english way
The time is gone, the song is over, thought Id something more to say

Home, home again
I like to be here when I can
And when I come home cold and tired
Its good to warm my bones beside the fire
Far away across the field
The tolling of the iron bell
Calls the faithful to their knees
To hear the softly spoken magic spells.





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Freitag, 27. März 2009

CANNA - BIS

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Esistono diversi sinonimi per il canabis:
hashish,spinello, cannone,canapa, erba, fumo,spino.....eccetera....

E sempre nei decenni, viene vista con occhi diversi.
Dal punto di vista della legge, sempre da proibire!
Dal punto di vista di molti altri, da legalizzare!

La maggioranza vuole tenerla cosi come é. Non legale! Essendosi sicuri cosi di proteggere la popolazione.
Altri invece ritengono che legalizzandola, non nuoce al problema. Anzi, la si rende accessibile, e quindi piú controllata!

Sono opignioni e teorie, che purtroppo non possono accertarsi quale sia quella giusta.

Lasciarla proibita? o legalizzarla?
Che ne pensate?


Mentre ci pensate, un piccolo video fatto da me cosi just for fun,
con diverse foto al riguardo, presi dal WEB, ed il capolavoro musicale degli anni ottanta di Stevie Wonder: Master Blaster (Jammin') :)

Buona visione ;)







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Donnerstag, 26. März 2009

YEKE YEKE

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Nel 1988 per un certo periodo, si cantava in lingua africana in Europa.
Appunto per causa del Brano dell'artista Mory Kante, che fece scalpore con YEKE YEKE.

Ve la ricordate ancora?

Buon ascolto :)









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Dienstag, 24. März 2009

PAPA EUNT DOMUS

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Il...chiamiamolo Afrikan-Tour.... del Papa, inizió nel Kamerun.
Niente di meglio venne in mente a questo Papa di mentalitá medievale, di criticare la distribuzione dei preservativi in Africa. Sostenendo che l'uso dei preservativi, non aiutaerebbe realmente contro l'AIDS, ma che bisogna ricorrere piuttosto a valori morali e spirituali.

In parole piú chiare:
vivere da bacchettone, secondo il vangelo di Ratzinger!!
Ottenne con queste affermazioni giustamente dure critiche in tutto il mondo.
Affermazioni assolutamente irresponsabili espresse nella terra dove c'é la
maggior quantitá di ammalati di AIDS. L'Africa



La reazione della Spagna-Zapatero, fú quella di mandare un enorme quantitá di preservativi in Africa ;)

Non la prima volta che il nostro "benedetto" Papa si esprime contro i profilattici. Ricordiamo le proteste che provocó in Australia nel 2008.




Certo che Ratzinger con la sua posizione ferrea da vecchio Dinosauro-Esorcista e capoinquisitore, non suscita molto calore, affinché le persone si avvicinino per trovare consolazione spirituale. Ma piuttosto dá motivi in piú, per voltare le spalle al monopolio Vaticano.

Sull'argomento dell'AIDS, e discriminazione contro chi ne é colpito, uscí negli anni novanta un film fantastico per come ci rende partecipe a questa realtá. Philadephia!
Il primo forse che trattó l'argomento con tanta serietá e sensibilitá, del quale ne parla Sofia, nel suo blog PAIXAOANIMAL.
Chi non dovesse conoscere questo capolavoro cinematografico, assolutamente consigliabile vederlo.


Alcune statistiche sull'AIDS:
Nel mondo ci sono piú di 40.000.000 persone infetti di AIDS.
Ogni giorno ne muoiono 6000.
Circa il 70% sono africani. piú della media di loro hanno un etá tra i 15 e 24 anni. E due terzi di loro, sono donne.
L'etá media raggiunta scende in alcune terre africane da 65 anni, a 46 anni.
Secondo la statistica, ogni terza donna di un paesino dell'Afrika dell'est, ha AIDS.


Qui grafiche che mostrano i tipici sintomi, é il virus stesso:








L'africa
(consiglio il blog di Franci, la quale condivide con i suoi visitatori, la magia di questo meraviglioso continente),
con tutte le sue bellezze che affascinano, e che sono testimonianze naturali dell'imensa bellezza del nostro mondo.

rappresenta purtroppo peró nello stesso tempo il dramma maggiore in questo mondo, essendo la piú grande vittima dell'AIDS!



La chiesa dovrebbe iniziare capire, che l'amore é un diritto di tutti!
Indipendetemente se si tratta di cattolici, laici, normali, o omosessuali!
Consiglierei all'ostilitá papale di ascoltare questo brano, ed iniziare a riflettere molto, anzi di continuare a condannare chi é diverso, o chi é infetto da questa atroce malattia, trattando l'argomento quasi quasi come una giusta punizione di Dio, influenzando cosi in modo viscido i loro fedeli, ad avere falsi pregiudizi contro chi ne é colpito!

Io non credo assolutamente, che se esiste un Dio, permetta tutto questo. E credo anche che non si sentirebbe assolutamente rappresentato, da affermazioni come quelle di Ratzinger. Sopratutto vedendo che ci sono una marea persone e di bambini, che muoiono ogni giorno per causa dell'AIDS!!


THE POWER OF LOVE - FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD (1984)

Ill protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door

Feels like fire
Im so in love with you
Dreams are like angels
They keep bad at bay-bad at bay
Love is the light
Scaring darkness away-yeah

Im so in love with you
Purge the soul
Make love your goal

*the power of love
A force from above
Cleaning my soul
Flame on burn desire
Love with tongues of fire
Purge the soul
Make love your goal

Ill protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door
When the chips are down Ill be around
With my undying, death-defying
Love for you

Envy will hurt itself
Let yourself be beautiful
Sparkling love, flowers
And pearls and pretty girls
Love is like an energy
Rushin rushin inside of me

*(repeat)

This time we go sublime
Lovers entwine-divine divine
Love is danger, love is pleasure
Love is pure-the only treasure

Im so in love with you
Purge the soul
Make love your goal

The power of love
A force from above
Cleaning my soul
The power of love
A force from above
A sky-scraping dove

Flame on burn desire
Love with tongues of fire
Purge the soul
Make love your goal

Ill protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door






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Freitag, 20. März 2009

FOTOGRAFIE

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Vecchie Fotografie che ritrattano:
Auto, moto, bici, amici, viaggi, lavoro, avventure, sport, infanzia, amori, parenti, spiaggie, monti, viali, monumenti, musei, concerti, animali domestici, giocattoli,....

Tutto conservato in quei vecchi Album fotografici, che per noi rappresentano tesori preziosi!

Oggi é diverso. Si fá una foto digitale, si memorizza su cd/DVD, memoria fissa, chiavetta...... e la si guarda sul computer.
Prima no! Prima si scattavano le foto, il film si consegnava, e si aspettava qualche giorno, o di piú, per ottenere il risultato.
Per chi lo faceva come hobby, e li realizzava dallo scatto, allo sviluppo da se stessi. Ci metteva anche molto di piú per meno foto. Lo dico per esperienza, dato che mi divertivo a volte a svilupparli io, trasformando la mia stanza in una camera oscura, e occupando il bagno trasformato in un laboratorio fotografico.
Mamma was not amused ;)

Poi si prendevano, e si conservavano in un Album fotografico.
Gli album finivano ben custoditi in un armadio, cassetto, o altro.
E di tanto in tanto, quei album si riguardavano.
A volte passavano mesi, a volte anni.
Ma sfogliandoli, davano e danno ancora dei Flashbacks, dei ricordi.
Tutta un altra cosa che guardarli su un Monitor.

Sono libri personali illustrati della nostra vita. Si sfogliano in santa pace, staccandoci in quei attimi da ció che ci circonda, e ci catapultano col pensiero nel nostro passato.
Non come vederli sul PC, dove si viene distratti da entrate, uscite, messaggi da Messenger, Skype, Email, o altro.
È diverso insomma guardarli in un album!

Fotografie, tesori del nostro passato, testimoni di ieri, che ci ricordano anche quel periodo quando vennero immortalati da un click.
Periodi dove ci furono avvenimenti, e ci fanno anche rivivere le gioie, avvenimenti piacevoli, avvenimenti unici, o anche meno belli, collegati a quell'epoca quando venne immortalata quell'immagine.
Il nostro passato che ci fá ricordare valori, detti, vita, infanzia...., e insegnerá forse anche qualcosa alla nostra prossima generazione su di noi? chi puó saperlo se verranno custoditi....

Fotografie....



FOTOGRAFIE - CLAUDIO BAGLIONI (1981)

un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
al centro tu poggiata sui ginocchi
e il vento sui capelli e sui tuoi occhi
qui l'ombra cade giù dalla tua mano
un orizzonte di cani abbaia da lontano
tu aggrappata alla ringhiera
di una tenera e distratta primavera
pomeriggio lento e un po' svogliato
maggio è andato via un dito sotto il mento
e gli uccelli fuggono infilando il verde dove la
città si perde
sopra un foglio di carta vetrata
luglio e tu sdraiata tu sporca di baci e sabbia
a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie
in quest'altra stiamo insieme
come ridi di gusto e fino a soffocarti
io stringevo agosto e te
vedendoti con gli occhi miei per non scordarti
e ancora tu tra file di alberi
che cuciono colline di uva bianca
tu sei stanca un giorno intero a bere vino
e un contadino col bicchiere in mano li' vicino
foglie arrugginite in fondo al viale
e nuove voglie e tu tu sei venuta male
la tua faccia un po' tirata e una risata senza più
allegria e incoscienza
l'aria acerba della domenica mattina
sopra l'erba e tu e lacrime di brina
guance colorate mentre sbucci arance e stupide
bugie
resta li
non muoverti
sorridi un po'
adesso voltati
fai cosi'
appoggiati
non dire no
amore guarda qui
gennaio e il fiato grosso scalda le parole
il sole andava giù cielo di marmo rosso
tu un po' nera contro quella sera che scavava il
nostro addio e scappava
la pioggia fina salta sopra i marciapiedi
noia moschina e tu tu guardi ma non vedi
che è finita e tra le dita non ci sono che fotografie
un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
al centro tu poggiata sui ginocchi
e gli occhi tuoi per sempre nei tuoi occhi







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Donnerstag, 19. März 2009

ENTRE DOS TIERRAS

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scena tratta dal video





ENTRE DOS TIERRAS, del gruppo HEROES DEL SILENCIO, brano del 1990, era diventato quasi un inno. Una canzone fantastica del gruppo Rock-spagnolo, che ebbe un grandioso successo mondiale. A me piace ancora oggi sentirla molto.

Il testo é molto diretto é decisivo. Il video, molto brutale. Un uomo e una donna che litigano e si prendono a botte. Molto duro da come é stato realizzato.




Si, é solo un video musicale, e questi si ammazzano di botte l'uno con l'altra, poi un attimo di passione, per continuare a massacrarsi.
Ma nonostante e apparte questo video, inconcepibile per me come un uomo possa maltrattare e prendere a botte una donna.
E ancora piú inconcepibile, come possa essere perdonato, per poi rifalrlo ugualmente di nuovo.
Non ci sono scusa che giustificano. Ne alcolici, ne droghe, ne problemi di qualsiasi genere, per far scatenare la bestia nell'uomo verso una donna!!




Comunque, godetevei questa canzone cult del Rock made in Spagna dei HEROES DEL SILENCIO.




ENTRE DOS TIERRAS - HEROES DEL SILENCIO (1990)

Dopo aver cercato invano di trovare la traduzione del brano in italiano, e non trovata, propongo qui una traduzione fatta da me. Spero di non aver sbagliato nel tradurla

TRA DUE MONDI

ti puoi vendere
ogni offerta é buona
quandi vuoi avere potere
peró come é facile,
aprire tanto la bocca
E quando poi pensi di tornare
hai molte tracce da cancellare.
lasciami stare, che io non tengo colpa nel vederti cadere.
Si, non tengo colpa nel vederti cadere....

Tu perdi la fede
ogni speranza é invana
Ed io non so che cosa credere
ma dimentica me, perché nessuno ti ha chiamata
E giá stai un altra volta qui.
Lasciami stare, che io non tengo colpa nel vederti cadere.
Si,io non tengo colpa nel vederti cadere....

Tu stai tra due mondi
E non milasci aria da respirare
Tu stai tra due mondi
E non mi lasci aria da respirare

Lascia stare adesso
non essere vigliacco
Lascia che passi il tempo
e quando poi non pensi di ritornare,
hai molto fango da ingoiare.
Lasciami stare, perché io non tengo colpa nel vederti cadere.
Si, non ho colpa nel vederti cadere....

Tu stai tra due mondi
E non mi lasci aria da respirare
Tu stai tra due mondi
E non mi lasci aria da respirare

Lasciami stare, perché io non tengo colpa nel vederti cadere.
Si, non ho colpa nel vederti cadere....

Tu stai tra due mondi
E non mi lasci aria da respirare
Tu stai tra due mondi
E non mi lasci aria da respirare






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Mittwoch, 18. März 2009

PUMP UP THE VOLUME

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1987 - primo e ultimo pezzo musicale del progetto M.A.R.S.
Diversi DJ realizzarono questo pezzo musicale. Ma il progetto dopo diversi liti per incomprensioni musicali e di copyright, si fermó li.

Viene visto come il pezzo musicale che diede l'inizio al genere HOUSE-MUSIC.

Non proprio di mia preferenza musicale come genere, peró questo pezzo lo trovo fatto molto bene, per il suo gioco di elementi musicali.

Altrettanto il video, é interessante per i suoi vecchi filmati, che mostrano esercizi vecchi degli astronauti, prima delle loro missioni spaziali.










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Dienstag, 17. März 2009

BEPPE GRILLO: SICILIA

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Un testo che mi ha coinvolto, é questo che incollo qui sotto, preso dal Blog di uno dei personaggi piú seguiti in Italia.

dal blog di Beppe Grillo. Post del 14 marzo 2009


SICILIA






La Sicilia è la regione italiana più povera. Ha la disoccupazione più alta. La Sicilia è il nostro Far West Oscuro. In Sicilia ci sono i fichi d'india, i cannoli e i morti ammazzati. Gli eroi italiani sono spesso siciliani. I mafiosi non sempre sono siciliani. L'elenco degli eroi siciliani del dopoguerra è sterminato. Una mattanza. Mi domando talvolta se Borsellino (siciliano) e Falcone (sicilano) sarebbero ancora vivi se la Sicilia fosse una nazione indipendente. Il tritolo per Borsellino arrivò dal continente. Gli spostamenti di Falcone furono tracciati da Roma. La Sicilia in povertà, soggetta alla criminalità, è un serbatoio di elettori. Chi controlla il pacchetto di voti controlla la politica nazionale. E' successo con Andreotti e il suo referente Lima. Più tardi vi furono 61 seggi su 61 assegnati a Forza Italia. Una percentuale imbarazzante persino per Ceaucescu. La Sicilia è il banco del Parlamento italiano. Una strana condizione. Gli equilibri della politica nazionale sono influenzati dalla regione ultima per reddito pro capite. Il valore del siciliano è nell'urna. La Sicilia ha più abitanti di Irlanda e Norvegia. Mussolini inviò il prefetto Mori in Sicilia. La trattò come una colonia. Qualche risultato lo ottenne, ma si fermò di fronte ai notabili. Stabilì con loro un patto di non belligeranza. La seconda guerra mondiale in Sicilia la vinsero in due: gli Stati Uniti e la mafia americana. L'esercito alleato fece una passeggiata in Sicilia. Una gita in confronto alla resistenza che incontrò dopo. Qualcuno gli consegno le chiavi dell'isola ed ebbe molto in cambio. Ammistrazioni locali, posti in Parlamento. La Sicilia ha avuto l'intelligenza di Majorana e la profondità di Pirandello, la ferocia di Riina e la gestione del potere di Provenzano. La Sicilia è eterna. E' crudele. E' indefinibile. E' ovunque ci sia un siciliano. Per chi vi è nato Palermo è il centro del mondo. La Sicilia ha tutto. Sole, mare, paesaggi, arte, storia, agricoltura. La Sicilia non ha niente. Inceneritori, emigrazione, criminalità. E' una chimera nata con l'Unità d'Italia. Una Nazione? Stato? Regione? in crisi di identità o, forse, con identità multiple. In Sicilia si dice ancora cattivo come un piemontese. I libri di Storia raccontano la favola di mille camicie rosse che liberano un'isola di milioni di persone. Quell'isola è in catene. E' autonoma, ma senza autonomia. Ricca, ma povera. Ha il maggior numero di patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in Italia. Catania e Palermo sono sommerse dai debiti. L'Italia non ha fatto bene alla Sicilia. Forse, da sola, la Sicilia può risorgere. Con l'Italia, questa Italia, può solo affondare. U pisci feti da testa. E la testa è a Roma (Il pesce puzza dalla testa. E la testa si trova a Roma).



NOTA PERSONALE:
Gia in un mio post precedente, avevo accennato la questione SUD-NORD che abbiamo in Italia. Talmente grande fú la sorpresa leggere questo post sul blog di Beppe Grillo.
E senza nessun dubbio, non posso dargli torto!








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Montag, 16. März 2009

MIO CARO AMICO MARC

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Cinque anni fá:
Svegliadomi di buon umore, fuori un sole accogliente,
mi venne spontaneo di chiamare un mio ottimo amico, anche per sentire se veniva anche lui per il training. Dato che era un mio partner di allenamento, e davamo lezioni insieme a degli allievi, tutti i martedí.
Lui si occupava delle tecniche, io delle applicazioni.

Udendo dall'altra parte del telefonino la voce che rispondeva "hallo", con tono scherzoso gli dissi: "ehi Marc, sono Salva, tutto bene?" E la voce, che avevo prima pensato fosse la sua, mi rispose: "non sono Marc, Salva. Sono il padre di Marc".
Li allora gli chiesi scusa, spiegandogli che ho confuso, perché hanno la voce uguale padre e figlio. Meravigliandomi peró che rispondesse il padre sul telefonino del figlio, chiesi: "potrei parlare con Marc per cortesia"?
E li il padre con voce cupa e strana risponde un semplice: "non é possibile Salva".
Chiesi allora il perché. E la sua risposta mi fece gelare il sangue nelle vene! "Salva, Marc ha deciso di lasciarci, non c'é piú"!

Rimasi senza parole, la telefonata fú terminata dopo un "mi dispiace....", mi mancarono le parole, e mi sentí come pugnalato allo stomaco.
Avevo la sensazione di dormire, di fare un incubo. Speravo di farlo, speravo di svegliarmi, e che non fosse vero. Ma purtroppo era reale. Il mio amico, il loro figlio, non c'era piú.
Il padre mi fece capire al telefono che morí di sua decisione. Aveva deciso di andarsene per sempre! E il ricordo di alcuni giorni prima, mi turbo moltissimo.

Giorni prima, erano pochissimi giorni prima della pascqua, Marc mi telefonó, chiedendomi se poteva fare un salto a casa mia.
Chiaramente io gli risposi che non doveva neanche domandare.
Lui venne, chiacchierammo un po´, e cenammo insieme.
E poi se ne andó salutando come nulla fosse.
Dopo la sua morte, capí perché era venuto realmente a casa mia.
Perché avevo notato quel angoscia in lui. Avevo notato il suo sforzo di sembrare allegro.
Capí solo dopo la sua morte, che quella visita a casa mia, era un suo modo di dire addio per sempre!

Si, avevo notato che era un poco turbato. Ma questo lo era da un bel po di tempo, e pensavo fosse solo una fase che gli passerá prima o poi.
Ne avevamo parlato prima dei suoi turbamenti, delle sue delusioni. Ma mai avrei immaginati che questi problemi lo avessero portato ad una decisione cosi drastica. Cioé, la morte!
Durante il periodo pasquale i genitori non erano in Germania, ma a casa in Italia. Marc non era un bambino, era un giovane avvocato laureato da poco.
Se io avessi saputo che erano questi i suoi pensieri, se avessi saputo che era solo con questi pensieri....non so, era la domanda che mi ha turbato per parecchio tempo. Ma mi chiedevo anche se l'avrei potuto trattenere da ció che lui intendeva fare.

Il funerale era pieno di amici di Marc. Sono casi particolari quando una giovane vita non c'è piú. Sopratutto quando questa vita é stata terminata per propria volontá.
Erano tutti increduli. Nessuno riusciva ad esprimere qualcosa di sensato. E sinceramente, il mio dolore per la perdita di un caro amico come lo era lui, era diviso tra tristezza e rabbia. Rabbia per la sua decisione. Rabbia per non aver potuto fare nulla per lui. Tristezza per aver perso un cosi grande amico, che per me era come un fratello.

Come giá scrissi. Marc era una persona di un inteligenza fuori dalla norma. Era un avvocato, ma anche un filosofo sotto certi aspetti.
Ma lui purtroppo aveva subbito troppe delusioni nella sua giovane vita.
Delusioni le quali lui non poteva piú elaborare, e gli crearono ferite molto profonde.
Ne parlammo in diversi occasioni. Lui mi confidava le sue cose, e io, come anche altri amici, cercavamo sempre di rimetterlo di buon umore. Era stato deluso e derubato da una donna. Deluso da altre persone, e cosi via. Storie abbastanza pesanti per una persona della sua etá.

Lui dopo il nostro appoggio morale, si rimetteva a suo agio, ma solo per poco. Ricadeva spesso nel pensare alle sue delusioni.
Era una persona con un senso sano di giustizia. In tutto! Anche puntuale e molto affidabile. Una di quelle persone che gli puoi affidare tranquillamente un patrimonio intero, e che non verresti mai deluso. Questo era Marc!

Si, quando lui se ne andó cosi, l'ho condannato. Ero arrabiato.
Dopo il funerale, alcun tempo dopo, venni invitato dai suoi genitori a casa loro, insieme con altri amici e colleghi di studio e lavoro di Marc. Una riunione per ricordarlo. Ci scambiammo aneddoti su Marc. Loro lo conoscevano come collegha di studio e lavoro. Io lo conoscevo come partner di training, e amico.

Li ho saputo il contenuto della sua lettera d'addio che lasció prima della sua morte.
Ho pensato sempre agli altri, adesso devo pensare a me stesso! Questa era la parte della lettera, che mi ha turbato di piú.

I genitori non li vidi piú. Un pó per le cose che succedono nella vita, un pó perche anche mi ricordavano lui e mi metteva tristezza.

Condannai Marc per averci lasciato. Lo condannai con rabbia. La morte, andarsene cosi, non é mai una soluzione come credevo.
Ma d'altra parte, avevo il diritto di condannarlo? Só io, o gli altri realmente cosa lo turbava? era veramente quello che pensavamo noi? E sappiamo quanto sia stata grande questa cosa, per portarlo alla sua decisione?
Chissá come doveva essere pesante quel suo peso che portava con lui. E chissá se l'avessi subbito io, se avrei fatto altrettanto? io o altri!
No, non avevo il diritto di condannare questa sua decisione. Arrabiato per quanto eravamo tutti, ma non avevamo il diritto di giudicarlo. Erano solo momenti di dolori e incomprensione per averlo perso.

Marc era figlio di un padre siciliano, e madre tedesca. Cosi come era un mix di due culture, cosi era anche di carattere, avendo assunto peró solo le buone qualitá di entrambi, che erano due genitori esemplari.
Aveva ottimi gusti in tutto, ed era di una gentilezza straordinaria, e sopratutto, un vero amico.



Un giorno caro amico, se davvero esiste un aldilá, ci rivedremo.
Desidero da molto dirti, quanto mi manca la tua amicizia.
Non ti dimenticheremo mai Marc, ne io, ne gli altri amici,
che abbiamo avuto il piacere di averti come amico!

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RISPETTO

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Il primo vero successo di Adelmo Fornaciari, in arte semplicemente Zucchero!
Lo stile di Zucchero: Gospel, blues, rock.....un mix suo individuale.
Non mi reputo un suo fan, peró mi piacciono molto alcuni brani suoi. Rispetto é una di queste canzoni. Appunto per la sua leggerezza nell'interpretazione di Zucchero :)


RISPETTO - ZUCCHERO (1985)

Non c'è più rispetto
Neanche tra di noi
Il silenzio è rotto
Dagli spari tuoiDimmi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Per lasciarmi stareQuanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoiChe mi hai fatto male!Non c'è più rispetto
Uoh uoh uoh uoh uohNon c'è più contattoOh oh oh oh
Prima ero li
Stavo bene
Con gli amici al bar
Ci credi, ero li
Senza pene
Chiaro come il mar...Dimmi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Per lasciarmi andareQuanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoi
Quanti soldi vuoiNon ti ho fatto male mai!
Oh, ma che dolore
Oh, è un gran dolore!Non c'è più rispetto
Neanche tra di noiNon c'è più rispetto
Oh oh oh oh oh
E alloraTira tira tira
che si spezza daiTira tira tiraIo non ti ho fatto male mai!
Oh, ma che dolore
Oh, è un gran dolore!







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Sonntag, 15. März 2009

CHE

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Stá per arrivare il nuovo film di Steven Sonderbergh: CHE






La vita e l'analisi del personaggio Ernesto Che Guevara secondo Steven Sonderbergh!!
Per la realizazzione del film, Sonderbergh ci avrebbe messo un impegno di dieci anni.
Il protagonista del Che, Benicio Del Toro, avrebbe dedicato gli ultimi sette anni, a fare ricerche, per poter interpretare al meglio la figura di Che Guevara.
Almeno cosi dice la publicitá del Film.
Il film ha una durata´ complessiva (nel vero senso della parola), di piú di quattro ore e mezzo. E uscirá in due parti!

Parte prima, racconta la storia quando il Che conobbe Fidel Castro in Mexico, per saltare in episodi a Cuba dove combattono. E New York, dove Guevara parla davanti alle nazioni unite, e dá un'intervista davanti alla TV americana. Il film salta da episodio ad episodio, con diversi filtri di colore e effetti in bianco e nero, per dare una sensazione di realismo, documentario e colossal sulla vita di Guevara. Scene incluse dove Guevara racconta dal suo diario.

La posizioni del regista stesso sulla figura del Che non viene svelata in questo film. Lui alla fine fá vedere Che Guevara cosi come vuole vederlo lui.

Secondo i critici, Benicio Del Toro interpreta Che Guevara con un accento non corretto per un cubano (cosi dicono), e lo mostra come una persona calmissima e simpatica, con un autoritá naturale, che rispetta persino l'etá dei sue uomini. Ad esempio non ammette nella sua causa persone sotto i sedici anni di etá.

La critica accusa sopratutto che Sonderberg non mostra nessun contrasto alla figura del Che Guevara. Nessuna nostalgia, e nessuna sofferenza.
Nonostante il Che soffrisse d'Asma.
Mostra solo un uomo che dedica tutta la sua vita alla rivoluzione, tutto condito con frasi celebri di Che Guevara.
Perché Che é diventata la figura legendaria e contrastata che é oggi, questo Sonderbergh non ce lo spiega.

Ecco, questi erano i punti piú principali per la critica sul film!

Che Guevara era un eroe? un criminale? le opignioni su di lui sono divisi in tutto il mondo.
Ma una cosa sará certa dopo questo film! Saranno vendute ancora piú magliette di prima, prodotti di movie-merchandise (magari faranno figurine del Che) , e contribuirá a presentare alla nuova generazione chi era Che Guevara. Anche se purtroppo sará solo il Che Guevara che vuole venderci il regista Sonderbergh.
Perché come era realmente Che Guevara, si puó immaginare, ma non sapere con precisione.

Alla fine il successo di questo film non lo decideranno i critici, ma come sempre il publico che lo andrá a vedere.
Il publico é sempre il vero e unico critico. E sará come sempre il publico a decidere se questo film avrá successo o meno.

Io lo andró a vedere di sicuro. Anche per poter dare una recensione finale dal punto di vista personale sul Film. E sinceramente, o la storia presentata nel film é credibile o no, trovo comunque che Benicio del Toro sia uno dei migliori attori dei nostri tempi. Solo per questo giá vale la pena vedere il film.
Cosciente dal fatto che si tratta solo di un film, e non di un documentario :)










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Samstag, 14. März 2009

PERCHÉ LE DONNE STANNO COSI TANTO TEMPO NEI BAGNI PUBLICI?

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Circa un anno fá, una mia amica ed ex-collega in Italia, mi mandó un testo sulla mia posta elettronica, che mi fece ridere molto :)
Un'aneddoto sui problemi delle donne, nel momento del bisogno ;)
Mi dissero anche che l'avrebbero capito piú le donne, ma che serviva a noi uomini anche leggerlo, per capire meglio le donne. Beh, almeno per capire i loro problemi quando sono costretti ad usare un bagno pubblico.

Questo testo oramai si trova un pó sparso su Internet. Effettivamente lei l'ha preso da li. Peró voglio condividerlo nel mio blog!

Ecco il testo, sui problemi delle donne, quando la forza maggiore li costringe ad usare un bagno publico. :))



*Perché le donne stanno così tanto nei bagni pubblici?*


Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: 'MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto' e poi ti mostrava 'la posizione' che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.

'La posizione' è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte,'la posizione' è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere. Quando'devi andare' in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt.
Allora ti metti buona ad
aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate.

È la posizione ufficiale di 'me la sto facendo addosso'.


Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con 'la bambina piccola che non può più trattenersi' e ne approfittano per passare avanti tutte e due!
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe.
Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla
persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai);
non importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non
c'è (non c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi
non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo
ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior
parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai.

Tornando alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una
mano, mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi 'la posizione'

... AAhhhhhh... finalmente... A questo punto cominciano a tremarti le gambe... perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo.
Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa 'non sederti mai su un gabinetto pubblico!',
così rimani nella 'posizione', ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere 'la posizione' richiede grande concentrazione.
Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce n'è...! (mai).

Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta.
E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati.

NO!!

Allora urli 'O-CCU-PA-TOOO!!!', continuando a spengere la porta con la mano
libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano
fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno
oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti
rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare
utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai.
In questo
preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così
minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore!

Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l'altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perch> é hai su il

cappotto che non sapevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile.
Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perché davvero 'non sai quante malattie potresti prenderti qui'.
Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!

Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi

appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona
il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente
a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le
mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci
passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente,cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro.

Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sono l'unica a quanto ne so! Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. 'Perché ci hai messo tanto?' ti chiede irritato. 'C'era molta coda' ti limiti a rispondere.


E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l'altra ti tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel mantenere'la posizione'. E la dignità.

*Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico, e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto.







Ecco, questo era il racconto. Quindi se vi capita prossimamente che la vostra donna, fidanzata, amica, o qualunque relazione vi leghi con una di queste creature stupende. Se vi capita che deve andare al bagno, in un bagno publico, allora programmate prima di uscire con lei, come passare in questi casi il vostro tempo ;)






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Freitag, 13. März 2009

SOMEWHERE I BELONG

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Il mio brano preferito in assoluto dei Linkin Park :)


SOMEWHARE I BELONG - LINKIN PARK (2002)

(When this began)
I had nothing to say
And I get lost in the nothingness inside of me
(I was confused)
And I let it all out to find that I'm
Not the only person with these things in mind
(Inside of me)
But all the vacancy the words revealed
Is the only real thing that I've got left to feel
(Nothing to lose)
Just stuck, hollow and alone
And the fault is my own
And the fault is my own

I want to heal
I want to feel,
What I thought was never real
I want to let go of the pain I've felt so long
(Erase all the pain 'til it's gone)
I want to heal, I want to feel,
Like I'm close to something real
I want to find something I wanted all along
Somewhere I belong

And I've got nothing to say
I can't believe I didn't fall right down on my face
(I was confused)
Looking everywhere only to find
That it's not the way
I imagined it all in my mind
(So what am I)
What do I have but negativity?
Cause I can't justify
Why everyone
is looking at me
(nothing to lose)
Nothing to gain
Hollow and alone
And the fault is my own,
and the fault is just my own

I want to heal, I want to feel,
what I thought was never real
I want to let go of the pain I've felt so long
(Erase all the pain 'til it's gone)
I want to heal, I want to feel,
Like I'm close to something real
I want to find something I wanted all along
Somewhere I belong

I will never know myself
until I do this on my own
And I will never feel, anything
else until my wounds are healed
I will never be anything
until I break away from me
I will break away,
and find myself today

I want to heal, I want to feel,
what I thought was never real
I want to let go off
the pain I've felt so long
(Erase all the pain 'til it's gone)
I want to heal, I want to feel,
Like I'm close to something real
I want to find something I wanted all along
Somewhere I belong







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Donnerstag, 12. März 2009

NOI TERRONI

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TERRONE

La definizione su wikipedia dice:
Terrone è un termine della lingua italiana. Nella cultura italiana è utilizzato dagli abitanti dell'Italia settentrionale come espressione dispregiativa per designare un abitante dell'Italia centro-meridionale.

Ha diverse varianti di origine dialettale e regionale piuttosto diffuse e riconoscibili come terún, terù (Lombardia, Liguria), terù, terún, tarùn, taroch (Piemonte), terón (Veneto, Friuli-Venezia Giulia), teròch, tarón (Emilia-Romagna) o teróne, taròne in altri dialetti dell'Italia settentrionale.




Questa la definizione!
Terrone é il tipico termine che usano in Italia da Roma in sú, per definire un italiano proveniente dal Sud. Specie quando si parla di Siciliani, che ben e volentieri vengono chiamati anche africani.

Nel maggior dei casi un termine usato per disprezzare. A volte anche per scherzo, ma come in molti scherzi, grattando sotto, c'è il disprezzo.

L'Italia ha avuto sempre nonostante la sua storia, richezze culturali, sempre una doppia morale.
Investimenti nel sud, non hanno mai mirato ad un miglioramento del sud, ma ben si a sfruttare le loro risorse, sia umani che naturali.

La definizione Terrone, dietro questa forma di disprezzo, si nasconde molto di piú di quello che si pensa. Non é solo un disprezzo contro quelle regioni piene di storia e cultura. Ma ci stanno dietro mete piú complesse, che equivalgono giá ad una sorta di Lobby nascosta di chi disprezza il sud.

Ricordo sin da bambino, quando gli emigranti provenienti dalla Sicilia, quelli che andarono in Germania o Francia, si scambiavano durante le ferie estive, le loro esperienze con quelli che emigrarono nel Nord-Italia.
E ricordo benissimo le frasi conclusive espresse dai italo-tedeschi e italo-francesi che affermavano: "avete sentito come vengono trattati di merda nel nord-Italia? nel proprio paese? E noi che pensavamo che fossero i tedeschi o francese ad essere razzisti!"


Nel 1982/1983 il noto calciatore Totò Schillaci, subbí per propria esperienza questa forma di razzismo nei suoi confronti. La sua unica colpa era quella di essere un siciliano.
Venne sputato dalle persone che non volevano un giocatore di origine siciliana nella nazionale, come anche altre forme di disprezzo peggiore.

Non parlando di tanti altri episodi ingiuste contro artisti, cantanti, attori, ed altri personaggi provenienti del sud, che dovettero subbire critiche infondate, solo per causa della loro provenienza. Anche se queste critiche erano mimizzate da articoli di "cosidetti giornaisti", miravano comunque spesso a sminuire coloro che provenivano del sud.

Certo, non é sempre! Ma come si dice bene: L'eccezzione conferma sempre la regola!


Il sud purtroppo spesso e volentieri viene usato come sgabuzzino di emergenza, per mettere da parte o tentare di nascondere un problema.
Famoso esempio: lo scandalo dell'immondizia di Napoli di poco tempo fá, che fece vergognare l'Italia davanti agli occhi di tutto il mondo!


Beppe Grillo, famoso personaggio, voce della veritá. Ed uno dei piú famosi blogger d'Italia, durante un discorso a Napoli, per via dello scandalo dell'immondizia.

Grillo nel suo discorso accusa la politica italiana, e suggerisce ai Napoletani di non far gestire la loro vita dal cosidetto CAPUT MUNDI, come ama definirsi Roma.


Raccolta di citazioni e dati, su come il sud é stato sempre disprezzato dai potenti in Italia.


Riguardo l'emigrazione nei paesi esteri da parte delle persone del sud-Italia, ho giá citato ció che le persone, i GASTARBEITER, affermavano: Che la Siclia non ha dato nulla a loro, che sono stati costretti ad emigrare.
E che nonostante questo, gli emigranti pur essendo fuori dal loro paese, continuarono ad essere fedele alla loro provenienza.
Ma questo ha un motivo specifico alla fine: In fondo, loro sapevano che alla fine, la colpa per aver dovuto lasciare la loro terra, non era colpa della regione siciliana, della campania, della Puglia, o di qualsiasi altra regione del sud da dove provenivano.
Ma la colpa era solo ed esclusivamente dal governo italiano, appunto perché non ha mai sostenuto il sud.
Anzi: solo per fare un esempio. Negli anni sessanta L'Italia stabilí un accordo con la Germania, per far emigrare le persone li.
Ed é piú che chiaro e trasparente, che cosi fú il modo piú facile, comodo ed economico per liberarsi dal problema che sempre rappresentava per il governo. Il problema del sud. Di noi terroni.

Per fortuna ripeto che non é la regola in Italia, questo modo di pensare e di agire. Ma purtroppo chi la pensa diversa, é in minoranza.

Per coloro che vogliono visitare l'Italia, con i suoi monumenti (ai quali hanno contribuito proprio persone del sud come Juvarra), per coloro che vogliono conoscere l'Italia presentata su cartoline, un Italia da favola, allora per loro sará un esperienza affascinante.
Ma dietro questa affacciata, non crescono rose e fiori. Chi ci vive lo sá benissimo. Sopratutto chi vive nel sud.

Eppure nonostante questi problemi, continuiamo ad essere fieri di essere italiani. Anzi, Sud-italiani.
Cioé Terroni! :)


Scena mitica tratta dal film: L'Italia s'è rotta. Il professore spiega ai suoi alunni in una scuola siciliana, la sua versione dell'Italia ;)










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Mittwoch, 11. März 2009

CONFESSA

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CONFESSA - ADRIANO CELENTANO (2002)

Su confessa amore mio
io non sono più il solo l'unico
hai nascosto nel cuore tuo
una storia irrinunciabile
io non sono più il tuo pensiero
non sono piu' il tuo amore vero
sono il dolce col fondo amaro
che non mangi più
ma perchè
tu sei un'altra donna
ma perchè
tu non sei più tu
ma perchè
non l'hai detto prima
chi non ama
non sarà amato mai
che ne hai fatto del nostro bene
è diventato un freddo brivido
le risate le nostre cene
scene ormai irrecuperabili
io non sono più il tuo pensiero
non sono più il tuo amore vero
sono il dolce col fondo amaro
che non mangi più
ma perchè
tu sei un'altra donna
ma perchè
tu non sei più tu
ma perchè tu
tu non l'hai detto prima
chi non ama
non sara' amato mai
quando viene la sera
e il ricordo pian piano scompare
la tristezza nel cuore
apre un vuoto piu' grande del mare
più grande del mare
( Instrumental )
ma perchè
non l'hai detto prima
chi non ama
non sarà amato mai
che ne hai fatto del nostro bene
è diventato un freddo brivido
le risate le nostre cene
scene ormai irrecuperabili
io non sono più il tuo pensiero
non sono più il tuo amore vero
sono il dolce col fondo amaro che non mangi più.







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Dienstag, 10. März 2009

ACHMED ;)

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SILENCE, I KILL YOU!
Questa frase sta diventando culto, grazie ad Achmed :)


Achmed il terrorista morto, un pupazzo di Jeff Dunham, famoso ventriloquo amircano.
Achmed é solo uno dei tanti pupazzi di Dunham. Ma tra gli altri pupazzi, come Walter un vecchio pensionato, Peanut una scimmia di color viola, Bubba J un poveraccio che vive in una roulotte ....eccetera.... Il terrorista Achmed é sicuramente il piú curioso e anche il piú simpatico.
È su Youtube uno dei piú cliccati video, che giá adesso é diventato culto.

L'umorismo si divide tra cattivo gusto, politica, e umorismo nero totale.

Io da ragazzino adoravo i ventriloqui. E Dunham dimostra che loro non sono passati mai di moda. Anzi, la magia viene trasmessa ancora oggi. Ci si dimentica facilmente che si tratta solo di pupazzi :)

Ad alcuni Achmed non piacerá, appunto per il suo umorismo macabro.
A me ha fatto comunque ridere ;)



Ecco a voi il filmato di Youtube di Achmed,
con sottotitolo in lingua spagnola.....


sottotitoli in portoghese....


e sottotitoli in italiano.









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Montag, 9. März 2009

L'EFFETTO FARFALLA

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L'EFFETTO FARFALLA

Nel 1979 il fisico Edward Lorenz publicó la sua teoria, durante la conferenza annuale: ASSOCIATION FOR THE ADVANCEMENT OF SCIENCE.

Si parla del famoso BUTTERFLY EFFECT. Il quale sostiene l'ipotesi che il colpo di ali di una farfalla, viene seguito da una catena di eventi, e potrebbe causare un uragano in un altra parte del mondo.

Un esempio molto semplice per un Butterfly Effect:
in autostrada, percorrendo una certa velocitá, buttate la cicca di una sigaretta ancora accesa, fuori dal finestrino della vostra macchina.
Dietro di voi, un altro conducente che guida un cabrio.
La cicca va a finire nella macchina di costui.
Questo, terrorizzato dalla cicca di sigaretta accesa, dedica tutta la sua concentrazione su di essa, anzi che in strada, e causa un incidente a catena con altre vetture.
Macchine vanno in fiamme lanciandosi verso alberi in pieno estate. Gli alberi iniziano a prendere fuoco, e devastano una foresta intera...e cosi via.....

In pratica vuol dire, che ogni nostra azione, puó causare una catastrofe, o un evento, per il quale non ci saremmo mai resi conto facendo l'azione.

In altre parole: si parla della teoria del chaos!
O se vogliamo, possiamo anche chiamarlo effetto domino!

Un azione, provoca un altra.

Ma per fortuna é solo una teoria che puó avverarsi, o no.

Se adesso pensiamo invece fuori da chaos e catastrofe. Non siamo a volte responsabili noi stessi di reazioni? Di eventi? di gioie e delusioni?

E adattando questa teoria alla retorica, non possiamo forse a volte influenzare una reazione del prossimo? dipendentemente da come ci presentiamo o pensiamo?

O vero o falso, é comunque una teoria molto interessante.



Esiste un film, anche se si tratta di mistery come genere, che allude peró esattamente alla teoria dell'effetto farfalla.

Appunto con il titolo: BUTTERFLY EFFECT, del 2006.
Un film molto interessante, che consiglio a tutti coloro che non lo conoscono ancora.
Il film ha scene molto forti e scioccanti.
Si tratta di un ragazzo, che ha sin da piccolo diversi blackout ereditati dal padre, per accorgersi da grande, che lui é un viaggiatore del tempo.
Invani tentativi di tornare indietro per cambiare il presente, si rivelano disastrose per le persone che ama. Fino alla fine del Film, dove si accorge di avere solo una scelta da fare....
In questo film Ashton Kutcher dimostra di essere bravissimo come attore.



Se io avessi questo potere di cambiare il presente, forse rischierei altri eventi, ma tenterei comunque :)



trailer inglese


trailer spagnolo











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RUSSIANS

RUSSIANS - STING (1986)













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Mittwoch, 4. März 2009

GASTARBEITER

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GASTARBEITER

il termine Gastarbeiter, definiva negli anni cinquanta gli immigrati venuti in Germania per lavoro.
Gast=ospite + Arbeiter=lavoratore

Nei primi anni vennero come primi, italiani, spagnoli, e slavi.
Pochi anchi dalla Grecia.
Negli anni sessanta poi seguirono turchi. Metá anni sessanta anche portoghesi.
Quando fú raggiunto il numero un milione di immigrati, fú un portoghese che venne accolto con un benvenuto ufficiale, e ebbe dallo stato tedesco un motorino come regalo. Armando Rodrigues de Sá, l'immigrato portoghese: immigrato Nr. 1.000.000, con il suo regalo di benvenuto



Poi seguirino tunisini, marochini, e koreani.
Con i philippini, vennero stabiliti accordi per personale sanitario.
Nel 1971 fú fatto anche l'accordo con l'Inghliterra.

Cosí giá nel 1971, tra tutti i lavoratori in Germania, gli immigrati rappresentavano il 10%.

Mio padre dopo 7 anni di permanenza a Parigi, fú tra i primi "Gastarbeiter" in Germania. foto della vecchia tessera di mio padre, degli anni cinquanta


I Gastarbeiter non erano necessari per lavori ad alti livelli, ma bensí per lavori da umili e da operai. Nella costruzione, metallurgica, fabriche varie, agricoltura, e cosi via....

Dormivano la maggior parte in casette o baracche, in piú di 2 persone, e lavoravano duramente. I primi anni erano molto duri. Strappati via dalle loro terre, non era solo il lavoro, ma sopratutto la nuova cultura, i nuovi modi, alla quale dovevano adattarsi. Un Gastarbeiter italiano, davanti ai tipici alloggi.

Maggior parte di loro facevano due lavori. Quello principale, e in piú uno secondario.
Mio padre in Germania lavorava coi turni. Mattina, pomeriggio, notte. Quando faceva il turno di notte, e lui non aveva qui in Germania la sua famiglia, spesso terminato il turno di notte, si recava al porto di colonia per continuare a lavorare li. Lui, come anche tanti altri italiani e spagnoli. Una vita molto dura quindi. Mio padre non se ne vantava mai anni dopo, furono i suoi "vecchi" amici che me ne raccontarono. Che a volte non dormivano giorni, per guadagnare qualcosa in piú da poter mandare giú in Sicilia.

Infatti maggior parte degli immigrati italiani di quei tempi, erano o siciliani, o dal sud-Italia.


Il contatto con le famiglie avveniva in maggior dei casi tramite lettere. Che non arrivavano subito, e le risposte delle famiglie ritardavano altrettanto.

Le liti con i tedeschi avvenivano come si puó benissimo immaginare, a causa di malintesi culturali e linguistiche. E spesso non erano benvisti i Gastarbeiter.
Ci sono stati molti casi, dove davanti a bar tedeschi, in quei anni era proibito entrare da italiano. E anche per questi motivi succedevano risse furiose. Ma finiva spesso anche li quando si rincontravano al posto di lavoro con i colleghi tedeschi. Tutto questo appunto per queste difficoltá di mentalitá diverse ;)

Peró bisogna comunque anche dire, che la lo stato tedesco ha garantito a loro tutti gli stessi diritti che avevano i tedeschi, e li ha anche mantenuti.

Oggi il termine GASTARBEITER non viene quasi piú usato nel linguaggio comune. Scomparí piú o meno verso gli anni ottanta.
Anche perché se all'inizio questo termine rappresentava solo una definizione, con gli anni divenne un termine usato per disprezzare.

Una cosa comunque é piú che certa! I primi immigrati sopra citati, hanno contribuito parecchio per la ricostruzione della Germania. Sia dal punto di vista di infrastruttura, come anche dal punto di vista dell'economia tedesca. E non solo per quella tedesca. Chi conosce gli intrecci economici tra le nazioni, capirá benissimo che il loro lavoro fuori dalla patria, portava anche un bene nei paesi d'origini.

E quei Gastarbeiter che venneró solo per pochi anni in Germania, per accumularsi un poco di denare, costruirisi una casa nella loro patria, e tornarsene. Quei Gastarbeiter alla fine rimasero qui, adattandosi, ma rimanendo sempre con la loro cultura e mentalitá.

Hanno contribuito comunque parecchio, per non dire che sono la base, della multicultura della quale vantiamo di avere oggi. Quello che oggi per noi é diventato normale, loro se lo sono dovuti guadagnare e costruire.
Hanno creato letteralmente uno scambio culturale. Questo non solo in Germania, ma in tutte le altre nazioni dove i Gastarbeiter si recarono, imparando le usanze, di queste terre per loro nuove, ma anche insegnando a chi li "ospitava", le loro usanze.
Ognuno di loro ha dovuto lasciare la sua terra, ma hanno contribuito come giá detto ad rappresentarla, perché nonostante la loro terra non aveva offerto altro che un passaporto a loro, loro non l'hanno mai dimenticata in tutti gli anni della loro assenza.

Le generazioni dopo di loro, grazie alla base creata dai loro padri, hanno fatto il resto.





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L'ULTIMA

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L'ultima Donna Che Amo - Adriana Celentano (2004)

E ti ritrovi senza amore
così tu scopri finalmente che cosa sei
ti confronti col dolore
prendi coscienza del coraggio che tu non hai
ma poi...sulle ali di un pensiero
indefinito tu
tu ti senti più leggero
così incominci a respirare
e a muoverti e a danzare
e guardi avanti...

Un desiderio...lo vedi già nei suoi occhi
un desiderio dentro al quale tu ti specchi
e riprende la vita dentro te
e l'incubo a un tratto più non c'è
e le cose diventan tutte nuove
Lo sai che ormai tu avrai
il mondo intero in una mano
che aprire non vorrai
lo so lo so tu sei l'ultima donna che amo
e che io amerò

E quando arriva un dispiacere
ti ritrovi in fondo al mare e vuoi uscire fuori
nuoti in su per risalire guardi la luce in superficie...
non ce la fai...

Ma poi...sulle ali di un pensiero...
irrazionale tu
vedi tutto meno nero
così incominci a respirare
e a muoverti e a danzare...e guardi avanti

Un desiderio...lo vedi già nei suoi occhi
un desiderio dentro al quale tu ti specchi
e riprende la vita dentro te
e l'incubo a un tratto più non c'è.
Lo sai che ormai tu avrai
il mondo intero in una mano
che aprire non vorrai
lo so lo so tu sei l'ultima donna che amo
e che io amerò.

Io amerò...










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Montag, 2. März 2009

LA BESTIA DI GÈVAUDAN

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La bestia di Gèvaudan!
Ancora oggi viene definito cosi L'essere che fú responsabile per la morte di circa 100 persone, tra il 1764 e il 1767, nella zona di Gèvaudan.
Un vero é proprio mistero ancora oggi non risolto con totale chiarezza.

Diversi documenti testimoniano cio` che avvenne in quei anni. Il primo accaduto risale all'anno 1764, dove la bestia attaccó diverse persone, e ne uccise alcune.

Nel 30.06.1764 fu registrato il primo caso. La quartodicenne Jeanne Boulet venne massacrata dalla bestia ferocement. Dopo lei, la bestia attaccó altre donne e bambini.

La bestia non attaccava solo in una zona scelta, ma cambiava spesso. Talmente imprevedibile che era molto difficile prevedere la sua prossima mossa.
Dopo un pó di tempo, sotto pressione della popolazione, il ré di Francia Ludovico XV, invió una compagnia composta da 58 uomini per scovare la bestia ed ucciderla.
Tre altri gruppi si alleorono anche ai cacciatori.

Diverse cacciatori e predatori collaborarono per l'uccisione della besta tra il 1764 sino al 1765, ma tutto senza risultate soddisfacente per il popolo.
L'ultima caccia di quest'anno fú la piú grande mai organizzata prima, dove collaborarono 20.000 Persone. Ma durante la caccia intanto in zone vicine, la bestia continuava ad uccidere.

Infine il ré mise insieme con il vescovo un premio di 9.000 Livres, per chi gli portasse il cadavere della bestia di Gèvaudan. 9.000 livres corrispondevano in quei tempi al valore di 100 cavalli. Un premio piú che fuori dal normale.

Nel settembre l'uccisione della presunta bestia. Il delegato del ré Antoine uccide un enorme Lupo. Per essere sicuro che si trattasse della bestia, aspetta diverse settimane. Dopo di questi, dopo che non successero piú attacchi, si decide di recarsi per Parigi e farsi risarcire.
Il popolo era convinto che l'incubo fosse finito. Sino al 2 dicembre del 1765, dove furono uccise altri due bimbi dalla bestia.
La corte reale peró visto che giá il premio fú pagato, non ammetteva che la bestia ancora continuava ad uccidere. Anzi presentava quel lupo ucciso imbalsamato al popolo, suggerendo cosi che il caso fosse risolto.

La seconda uccisione della bestia di Gèvaudan avvenne nel 19 giugno del 1767. Il giovane marchese d'Apcher, dopo accuse sottili da parte del popolo, organizzó con i suoi contadini e servi una caccia, dove uccise un enorme animale che sembrava un incrocio tra lupo e cane.
Correvano dopo peró delle voci che fosse stato lui stesso il padrone di questo animale, e che l'avrebbe ucciso come alibi.
Infatti le voci non erano cosi infondate. Se si trattava di un lupo, o un incrocio, ci si domandava come mai attaccava solo bambini e donne? E come mai cambiava zona in modo stratetico, non tipico da bestia feroce?


La legenda della bestia di Gèvaudan rimase cosi per sempre un mistero. Nessuna risposta chiara dei fatti alla fine.
Fù interpretata in un film fantasy nel 2001 con il titolo "IL PATTO DEI LUPI", che peró si basa tutto sulla legenda della bestia, e non sui fatti.
E due altre volte in due film per la TV francese, dove si cercanorono spiegazioni piú concrete.

Ancora oggi in Francia si puó visitare il museo di Saugues, dove la storia viene raffigurata attraverso manichini, e leggere le cronache riportate di quei tempi, sulla bestia di Gèvaudan!







Il film fantasy ispirato alla bestia: patto dei lupi






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